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Continua il percorso di attuazione dell’AI Act, il regolamento europeo che stabilisce le regole sull’uso dell’intelligenza artificiale. Dopo l’entrata in vigore, a febbraio, delle prime norme sui divieti e sull’alfabetizzazione digitale, il 2 agosto arriva una nuova scadenza importante.
Vediamo in modo semplice cosa cambia per le imprese, i fornitori di soluzioni IA e chi lavora ogni giorno con questi strumenti.
Sistemi ad alto rischio: più controlli, più responsabilità
Alcuni sistemi di intelligenza artificiale vengono considerati “ad alto rischio” perché possono avere un impatto forte su diritti, sicurezza o vita delle persone (pensiamo, ad esempio, a IA che gestiscono selezioni del personale, crediti bancari o infrastrutture critiche).
Cosa succede dal 2 agosto:
- Ogni Paese dovrà indicare un ente nazionale che controlli gli organismi incaricati di verificare questi sistemi. In Italia, il ruolo dovrebbe essere affidato ad AgID.
- Solo organismi accreditati e indipendenti potranno certificare la conformità dei sistemi ad alto rischio prima della messa in commercio.
- Le autorità dovranno monitorare regolarmente questi enti e potranno sospenderli in caso di irregolarità.
GPAI: regole nuove per i modelli generalisti
Il regolamento dedica molta attenzione anche ai modelli di intelligenza artificiale generalisti, come quelli capaci di generare testo, immagini o codice (es. ChatGPT, Claude, Gemini…).
Dal 2 agosto, chi sviluppa o distribuisce questi modelli dovrà:
- Fornire documentazione tecnica chiara, spiegando come il modello è stato progettato e addestrato.
- Pubblicare un riepilogo dei dati di training, in modo trasparente.
- Rispettare il diritto d’autore, aiutando chi usa il modello a capire se i contenuti generati sono originali o derivati da fonti protette.
Se il modello è particolarmente potente e diffuso (quindi potenzialmente “a rischio sistemico”), dovranno essere rispettate regole aggiuntive, tra cui:
- Analisi preventiva dei rischi
- Monitoraggio continuo del comportamento
- Segnalazione di problemi gravi
- Test e verifiche indipendenti
Una governance condivisa tra Stati e Unione Europea
Il nuovo regolamento prevede una struttura di controllo multilivello:
- Ogni Stato nominerà le autorità nazionali responsabili (per l’Italia si parla di AgID e ACN).
- A livello europeo sarà attivo l’Ufficio per l’Intelligenza Artificiale, che coordinerà l’applicazione delle regole tra i Paesi.
- È stato istituito anche un Comitato europeo per l’IA, con funzioni di consulenza e supporto tecnico.
Sanzioni: fino al 7% del fatturato
Chi non rispetta l’AI Act può andare incontro a sanzioni economiche anche molto elevate, commisurate alla gravità della violazione:
- Fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato per pratiche vietate (es. sorveglianza di massa o manipolazione).
- Fino a 15 milioni o il 3% del fatturato per mancate conformità sui sistemi ad alto rischio.
- Fino a 7,5 milioni o l’1% per comunicazioni false o incomplete alle autorità.
Le piccole e medie imprese (PMI) avranno regimi più leggeri, proprio per non penalizzare l’innovazione.
Riservatezza: un principio fondamentale
Le autorità e gli enti che applicano il regolamento sono tenuti a rispettare la riservatezza di tutte le informazioni sensibili che raccolgono. Questo vale anche per i fornitori, i revisori e chi lavora all’interno dei processi di controllo.
Strumenti di supporto già disponibili
Per aiutare le aziende a prepararsi, la Commissione Europea ha pubblicato:
- Linee guida pratiche per i fornitori di IA generalista (luglio 2025),
- Un modello standard per la documentazione dei dati di training,
- Il primo codice di condotta volontario per i fornitori di IA generalista,
- Le definizioni ufficiali di “sistema di IA” e “pratiche vietate”.
Perché tutto questo ci riguarda
L’AI Act sta già cambiando il modo in cui le imprese progettano, sviluppano e usano soluzioni di intelligenza artificiale.
In NTS Project seguiamo da vicino questi aggiornamenti, perché crediamo in un’IA utile, sicura e centrata sulle persone.
Vogliamo aiutare le aziende a muoversi con consapevolezza, trasformando gli obblighi normativi in opportunità di crescita.
Se vuoi approfondire cosa può cambiare per la tua realtà, scrivici: saremo felici di ascoltarti e capire come possiamo aiutarti.
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